Alopecia: Intervista al Dott. Paolo Gigli
Oggi parliamo di alopecia con il Dott. Paolo Gigli specialista in dermatologia e venereologia, dal 2004 presidente della Società Italiana di Tricologia (SITRI) e professore a contratto in scienze tricologiche mediche e chirurgiche presso l’Università degli Studi di Firenze.
1) Si stima che il 15% della popolazione italiana sia affetto da alopecia. Si tratta davvero di un disturbo comune? Quanti casi tratta mediamente in un anno?
Si molto comune sia negli uomini che nelle donne, quest’ultime in particolare spesso chiedono consulenze al proposito.
2) Quali sono i campanelli d’allarme ai quali è bene prestare attenzione?
Progressivo assottigliamento e diradamento dei capelli senza caduta evidente come segnali di alopecia androgenetica.
3) Come si svolge una visita con un paziente che può essere affetto da alopecia?
Una visita mirata a valutare lo stato di salute dei capelli prevede vari momenti:
- Colloquio iniziale ed anamnesi. In questa fase il medico rivolge al paziente una serie di domande tese a verificare il suo stato generale di salute, la presenza di casi di calvizie o altre patologie dei capelli presenti in famiglia, inoltre si indaga sull’eventuale assunzione di farmaci e sulle abitudini di vita (sonno etc) e sulle abitudini alimentari
- Esame obiettivo dei capelli e del cuoio capelluto prevede vari momenti:
- Esame visivo del cuoio capelluto e dei capelli per accertare la presenza di eventuali diradamenti ed anche patologie della cute del cuoio capelluto come dermatite seborroica, psoriasi etc.
- Pull test: Si tratta di un semplice test che ha la finalita’ di valutare se il paziente in quel momento ha una caduta di capelli anormale o comunque oltre i limiti. Nella normalità la caduta quotidiana di capelli non supera le 50 unità, che possono salire a 100 unita in periodi di “ricambio stagionale”. Il test consiste nel pinzzare con 2 dita a mo di forbice una ciocca di capelli quindi esercitare una trazione decisa, a seconda del numero di capelli che si staccano spontaneamente ci si può orientare sula presenza o meno di effluvio
- Fotografia globale: Successivamente si effettuano foto del cuoio capelluto in varie prospettive. Tali foto vengono archiviate ed allegate alla cartella clinica.
- Videodermoscopia: si tratta di un esame microscopico dei capelli e del cuoio capelluto eseguito con un biomicroscopio a fibre ottiche collegato ad un personal computer. L’esame permette di individuare la presenza di sebo, fenomeni infiammatori e desquamazione. Ovviamente la metodica permette di osservare i singoli capelli e di individuarne anomalie come disomogeneità dei diametri, alterazioni dei fusti, depressioni peripilari etc. La videodermoscopia insieme all’esame obiettivo permette di diagnosticare anche forme molto precoci o iniziali di alopecia androgenetica permettendo quindi di intervenire tempestivamente con la terapia adeguata. Questa tecnica è molto ben accettata dai pazienti, in quanto non invasiva e non dolorosa.
- Tricoanalisi in luce polarizzata: l’esame si esegue non di routine ma solo in casi particolari, consiste nel prelievo con una pinza di un certo numero di capelli, che vengono poi “montati” su un vetrino ed osservati con un microscopio in luce polarizzata. L’esame permette di di ottenere una formula pilare identificando i capelli prelevati in anageni (in fase di crescita), catageni ( in fase di riposo) telogeni (in fase di caduta). L’esame fornisce numerosi dati numerici (profondità follicolare, diametro dei fusti, durata della fase anagen etc) utili per effettuare confronti nei controlli successivi
- Diagnosi e terapia: eseguita la visita e gli accertamenti necessari viene emessa una diagnosi e prescritta una terapia. In alcuni casi vengono prescritti accertamenti ematochimici per indagare eventuali concause alla base del problema di capelli. La visita si conclude con l’individuazione di una data per il successivo controllo.
4) Sappiamo che ci sono diversi tipi di alopecia. In generale, quali strumenti diagnostici e quali segni clinici vanno presi in considerazione per una corretta diagnosi della patologia?
Videodermatoscopia in primis e tricogramma, inoltre possono essere utili accertamenti ematochimioci per valutare carenze di oliogoelementi cosi come screening ormonali soprattutto nel sesso femminile.
5) Oltre all’alopecia, a quali altre patologie può essere associata la perdita di capelli?
Alopecia areata, farmaci, alopecia di tipo cicatriziale causata da patologie dermatologiche come lichen plano follicollare, follicolite decalvante
6) Quali sono le cure per i diversi tipi di alopecia che hanno avuto il miglior riscontro nei casi che ha trattato?
“Ogni alopecia androgenetica ha la sua storia” e quindi la sua terapia, comunque i presidi usati piu’ comunemente sono: finasteride, minoxidil, antiandrogeni topici e prostaglandine per uso topico
7) Un gruppo di ricercatori della Columbia University Medical Center (tra cui l’italiana Angela Christiano) pare abbiano individuato una nuova cura a base di ruxolitinib che ha avuto riscontri molto positivi e duraturi. Lei cosa ne pensa?
Cura indubbiamente efficace, ma valida solo per l’alopecia areata non per l’alopecia androgenetica e gravata da effetti collaterali non indifferenti
8) Quando considera fallita una terapia/cura per combattere l’alopecia? Quanto spesso succede?
Le cure mediche per l’alopecia androgenetica possono ora migliorare, ora stabilizzare ora rallentare l’evoluzione del processo. Tutto e’ legato all’età, alla gravità della calvizie ed al momento in cui si intraprende la cura.
9) Il trapianto di capelli (o l’autotrapianto) può essere in questi casi una buona soluzione?
Non necessariamente, l’autotrapianto e la terapia medica si compenetrano non si escludono a vicenda.
10) Per prenderci cura della nostra salute dobbiamo iniziare da una corretta prevenzione. Quali sono gli accorgimenti che possono aiutarci a prevenire l’insorgere dell’alopecia?
L’alopecia androgenetica ha una base genetica e non può essere prevenuta semmai puo’ essere curata tempestivamente ai primi segnali clinici
11) Vuole dare un consiglio/suggerimento per chi sospetta di essere affetto da questa patologia?
Rivolgersi ad uno specialista di riferimento. Da poco è stato creato il registro italiano dei medici tricologi cioe’ medici che hanno titoli e studi pertinenti alla problematica. Trovate maggiori informazioni sul sito: www.sitri.it
12) Se i lettori di Alopecia24.it desiderassero contattarla, dove e come la trovano?
Sul mio sito web www.paologigli.it trovano tutti i contatti necessari
13) Ringraziandola per il tempo concesso, un’ultima domanda. Cosa ne pensa di Alopecia24.it?
Mi sembra un sito molto utile
Le foto dell’articolo sono state gentilmente fornite dal Dott. Paolo Gigli